Domenico Vuoto

Domenico Vuoto è nato nel 1941 in Calabria. Qui, ha frequentato le scuole fino alla maturità classica. Nel 1960 si è trasferito a Roma dove, equivocando tra i precetti della scienza combinatoria e le suggestioni dell’alchimia, si è iscritto alla facoltà di Chimica, che ha abbandonato dopo appena qualche mese.
Passato nel 1961 alla facoltà di Lettere della Sapienza si è laureato con una tesi sul cinema. Ha insegnato per vivere materie letterarie in un ginnasio romano fino al giugno del 2005.
È dal 1970 che ha iniziato a scrivere racconti e aforismi, collaborando contemporaneamente, per alcuni anni, ai programmi radiofonici della Terza rete. Suoi racconti e saggi sono usciti in antologie e riviste, come «Paragone» e «Arsenale»; di quest’ultima è stato redattore dal 1985 al 1987.
È autore di sei libri: Storie innaturali, un volume miscellaneo di racconti e prose aforistiche, accompagnato con disegni di Enrico Pulsoni, L’altro sguardo, che comprende sei racconti, con disegni di Giulia Napoleone, Il libro dei turbamenti, Manni, Lecce 2005, Pensieri di passo, Il Labirinto, Roma, 2010, Variazioni sul noto sentimento, Palomar, 2010, Nessuna direzione, Il Labirinto, Roma, 2014, Biografia implicita, Il Labirinto, Roma, 2016.
Prose
Storie innaturali, Il Labirinto, Roma 1986.
L’altro sguardo, Edizioni Il Bulino, Roma 2001.
Il libro dei turbamenti, Manni, Lecce 2005.
Pensieri di passo, Il Labirinto, Roma, 2010.
Variazioni sul noto sentimento, Palomar, 2010.
Forme d'ombra, Il Bulino, 2013.
Mio nemico, Createspace, 2013.
Nessuna direzione, Il Labirinto, Roma, 2014.
Biografia implicita, Il Labirinto, Roma, 2016.

Prose

Storie innaturali, Il Labirinto, Roma 1986.
L’altro sguardo, Edizioni Il Bulino, Roma 2001.
Il libro dei turbamenti, Manni, Lecce 2005.
Pensieri di passo, Il Labirinto, Roma, 2010.
Variazioni sul noto sentimento, Palomar, 2010.
Forme d'ombra, Il Bulino, 2013.
Mio nemico, Createspace, 2013.
Nessuna direzione, Il Labirinto, Roma, 2014.
Biografia implicita, Il Labirinto, Roma, 2016.

Elvio Chiricozzi

Elvio Chiricozzi Nato a Viterbo nel 1965,inizia la sua attività espositiva nel 1989. Partecipa a numerose mostre in spazi sia pubblici che privati, tra le quali ricordiamo: Museo Laboratorio dell’Università La Sapienza, Roma (1994); XII Quadriennale d’Arte, Roma (1996); Museo Risorgimento, Roma (1999); Fori Imperiali, Roma (1999); Museo d’Arte Moderna di Ostenda-Belgio (2001); VasbyKonsthall, Stoccolma (2001); Parlamento Europeo, Bruxelles (2003); Ministero degli Affari Esteri italiano, Roma (2004); X Biennale di Architettura, Venezia (2006); Fondazione Volume!, Roma (2010); Casa delle letterature, Roma (2010); Castello di Rivara (2011); Muséè D’art Moderne et Contemporain, Saint Etienne (2015). Il suo lavoro fa parte della collezione permanente delle Nazioni Unite a Ginevra. Nel 2013 realizza un’installazione ambientale permanente per il Castello di Rivara, con la cura di Franz Paludetto.
Le serie dei lavori più recenti prendono ispirazione dai fenomeni naturali per affrontare tematiche esistenzialiste.
In Ciò che non muta (2010) il dramma dell’adolescenza, che riguarda soprattutto la comunicazione degli stati di coscienza incerti o indecisi,diventa apertura al possibile e alla leggerezza, come avviene nell’incanto della composizione e ricomposizione di gioiosi gruppi di uccelli in volo. L’opera riprende un tema caro alla filosofia antica e agli interessi dell’artista: lo studio del momento in cui il segno cessa di essere materia, traccia di uno sfregamento o deposito di un pigmento, per diventare comunicazione e bellezza attraverso il linguaggio.
Con la serie Ritroverai le nubi (2013)la riflessione di Chiricozzi si sofferma sulla dimensione basica dell’evento,con l’osservazione di fenomeni che mutano continuamente, pur senza rinunciare alla loro identità. Le nubi sono una metafora del nostro essere, in cui l’attenzione verso il mondo ci rende caleidoscopici, mentre l’identità non muta.

Domenico Vuoto
Elvio Chiricozzi

Come le nuvole, questa edizione comprende un prologo e diciotto prose di Domenico Vuoto affiancate da una serie di immagini e particolari, estrapolati da opere di Elvio Chiricozzi. Il volume è stato stampato in 215 esemplari su carta Shiro della Cartiera Favini e composto con carattere Time New Roman.
I primi 60 esemplari, contengono una lito originale di Elvio Chiricozzi, stampata su carta Hahnemuhle di gr.200 in tre diversi soggetti, da 1 a 20; da 20 a 40 e da 40 a 60 e 15 esemplari per archivio numerati e firmati dall'autore.