La stamperia d’arte il bulino nasce nel 1979 a Roma.
La prima sede, nel quartiere Monti in via dell’Agnello e successivamente, sempre nel quartiere Monti, in via Urbana dove oltre alla stamperia, uno spazio espositivo ha ospitato mostre di artisti contemporanei e presentazioni di libri d’artista (attività che negli anni si è sempre più intensificata.
Dal 2006 il laboratorio si è trasferito definitivamente nella sede di via Silvio Benco 45. Ha collaborato con numerosi artisti contemporanei e dal 1995 si dedica alla ralizzazione di libri d’artista, prima con la collana “Duale”, successivamente con “Segni primi” e una nutrita lista di titoli. Ogni edizione conserva la tradizione libraria che nei secoli, i più grandi artigiani del settore, hanno prodotto dei capolavori. Oltre al lavoro di calcografia, la stamperia Il Bulino offre una serie di servizi come: progettazione e realizzazione di libri personalizzati, legatoria (allestimento e cucitura libri) Scatolificio (cofanetti personalizzati per libri) stampa tipografica a mano con caratteri mobili e con polimeri.
Le edizioni Il Bulino nascono con l’intento di far dialogare due personalità, un poeta (o scrittore) e un artista visivo: ad eccezione della collana “segni primi” dove è lo stesso artista che compone un testo che si avvicina alla sua poetica. Questi si ritrovano in un luogo dove si dialoga senza però ricreare il modello di illustrazione. Ci possono essere, naturalmente, dei riferimenti ma ogni artista è libero di operare a secondo della propria sensibilità.
Ecco che alcuni artisti realizzano con le incisioni i loro “segni” e altri che intervengono direttamente sulle pagine già stampate (con le tecniche più varie), creando in questo caso, dei pezzi unici.
Gli esemplari di questi libri sono a tiratura limitata.
Il libro d’artista
Il libro d'artista nasce, nell'accezione più diffusa e condivisa, con le Avanguardie storiche del Novecento ed in particolare con il Futurismo; nel brano di Marinetti del 1922 dal titolo Gli indomabili si teorizza una smaterializzazione del libro consueto per una trasfigurazione e decontestualizzazione in forme e materiali che esaltino il contenuto di un libro-oggetto d'arte o ne indichino un senso inusuale ma sempre nell'esaltazione del valore culturale, formativo, creativo che un libro può ricoprire.
Per realizzare questa esaltazione del libro nascono i libri indistruttibili con pagine in latta, copertine in legno spesso serrate con vistosi bulloni, come ad esempio la rilegatura che l'editore Dinamo Azari fece realizzare per il libro Depero futurista. Fortunato Depero fu tra i primi autori Futuristi a creare 'libri d'Artista' che ora sono visibili al MART di Rovereto (TN) con molti altri esempi di arti - 'pure' ed applicate - di quel movimento tutto italiano che fece capo a Filippo Tommaso Marinetti.
Si sostanzia in “pezzi unici”, o numerati in serie limitate a pochissimi esemplari, realizzati con tecniche miste tra le quali primeggia il collage che si alterna a parti stampate con caratteri tipografici ed a pagine, o frammenti di esse, tratte dalla quotidianità e dal mondo della pubblicità.
Grafiche originali
collane di libri d’arte, libri d’artista
di Rosalba Zuccaro
La Stamperia “Il Bulino”, fondata da Sergio Pandolfini nel 1979 a Roma, svolge dall’origine la duplice attività di editoria grafica e di promozione espositiva. La produzione editoriale d’arte, avvedutamente strutturata su un proprio laboratorio calcografico, gestito con sagace impronta personale, non si è dedicata soltanto a tirature limitate di singole incisioni o di cartelle. Essa si è dotata, nel tempo, di un articolato catalogo che annovera, pure, pregevoli multipli (assimilabili, in qualche modo, al cosiddetto ‘libro-oggetto’), ideati, tra gli altri, da Agostino Bonalumi, Getulio Alviani, Ettore Consolazione, in materiali insoliti rispetto a quelli tipici del libro, contenuti in cofanetti particolari, talora insieme a testi inediti. Con l’entusiasmante volontà di proporre un incontro tra scrittura e immagine, senza una programmatica linea di tendenza, Pandolfini ha sollecitato e seguita a sollecitare poeti ed artisti visivi, esponenti di diversi settori espressivi, a confrontarsi, anche nella libertà di scegliere il proprio interlocutore.
La Stamperia si qualifica, così, per la cospicua realizzazione di libri d’artista di vario carattere, creando, pure, delle collane, quali, ad esempio, “Duale” (dal 1996), “Segni primi” (dal 2002), che si inseriscono con prestigio nell’importante storia del libro d’artista. In un panorama culturale estremamente accidentato, catturato da banali sperimentalismi e da accelerati consumi, “Il Bulino”, con intelligente impegno e metodo, con un equilibrato rapporto tra i valori della tradizione e dell’innovazione, con un’idea dell’arte aperta ad una attenta prospettiva critica, concretizza opere durature che si distinguono per la sapienza tecnica, per la qualità artigianale, per l’essenzialità tipografica, per la cura preziosa e lenta di ogni fase lavorativa.
La collaborazione con alcuni tra i maggiori poeti ed artisti contemporanei (da una parte Gianfranco Palmery, Jean Clarence Lambert, Marco Papa, Bruno Conte, Marco Caporali, Marco Vitale, Roberto Sanesi, Maria Luisa Spaziani, Valentino Zeichen, ecc. e dall’altra Guido Strazza, Achille Perilli, Mirella Bentivoglio, Carlo Lorenzetti, Giulia Napoleone, Mario Raciti, Paolo Cotani, Achille Pace, Ettore Sordini, Agostino Bonalumi Claudio Verna ecc.) produce libri di rilevante spessore linguistico-evocativo e di originale inventiva segnico-formale, estranea a criteri illustrativi, oggetti di desiderio per bibliofili e di studio per storici.
Le pagine scritte e incise, le superfici su cui il pensiero si fissa nella parola e si visualizza nell’immagine compongono i rigorosi libri editi da “Il Bulino”, sempre a tiratura limitata, che costruiscono altri luoghi di utopie e di ansie, spazi dei viaggi della ragione e della fantasia, abitati da luci e ombre, da tutte le sfumature dei bianchi e dei neri.
Torna, allora, alla memoria la riflessione di Paul Valéry del 1932 a proposito di alcune stampe di Corot, ripubblicata nelle Pièces sur l’Art: “Mais comment le blanc et le noir vont parfois plus avant dans l’âme que la peinture, et comment, ne prenant au jour que ses différences de clarté, un ouvrage réduit à la lumière et aux ombres nous touche, nous rend pensifs, plus profondément que ne fait tout le registre de couleurs, je ne sais trop me l’expliquer”. È difficile spiegarlo e certo non è così in assoluto: comunque, sempre sulla scia di ulteriori pensieri di Valéry, è la “Poésie” come stato “d’invention par l’émotion” che produce queste risonanze nelle più affascinanti combinazioni della logica con l’immaginazione.